sabato 10 giugno 2017

Monte Serva

SUPERGRUPPO ALPINO:
Dolomiti Meridionali di Zoldo


E' venerdì 9 giugno 2017, il cielo è sereno, Siamo in tre e verso le 8,30 arriviamo in auto in località Cargador (m 1032) sul Monte Serva. In pratica è dove finisce la stradina asfaltata che si prende a Belluno seguendo le indicazioni per Col di Roanza. La camminata inizia in un bosco fitto e ombroso, popolato soprattutto da noccioli, dove si inoltra in decisa salita il sentiero cosiddetto panoramico, che è la prosecuzione della stradina precedente.


Dopo un po' usciamo in una zona prativa, da cui si domina tutta la Val Belluna verso Sud.
Il restante itinerario per la vetta del Monte Serva mantiene questo orientamento e la montagna continua ad apparire erbosa, con una pendenza accentuata, interrotta da qualche piccola zona di pascolo quasi pianeggiante.





In una di queste sorge la malga Pian dei Fioc (m 1739), dove ci fermiamo a tirare il fiato. In attesa dell'arrivo delle mandrie per la stagione estiva, la malga è chiusa e ci fanno compagnia solo 4 asini. Verso Nord domina la vetta del Serva, ad Est della quale ci sono un circo roccioso quasi rotondo e la cima minore dei Tre Mas'ci. Gli ultimi 400 metri di dislivello si snodano su un sentiero a zig-zag, con pendenza molto regolare e non troppo faticosa. Verso Est si vedono da vicino la severa Schiara, con le pareti scure e verticali, ed il Pelf. Più lontano si stagliano in senso antiorario i monti del Sole, le Vette Feltrine, le Pale di San Martino, la Croda Rossa d'Ampezzo, il Pelmo, il Sorapiss e l'Antelao.

Finalmente in cima (m 2133), ci godiamo il panorama a 360 gradi e notiamo che non ci sono più il ripetitore telefonico e la croce di vetta. Dall'alto vediamo volteggiare una poiana. Il cielo comincia a velarsi, ma il sole la farà da padrone per tutto il resto della giornata, senza risultare comunque eccessivamente caldo. Dopo un adeguato riposo, iniziamo a scendere, seguendo il percorso di salita fino a quota 1400 circa, dove decidiamo (sbagliando) di scegliere a destra per il cosiddetto vecchio sentiero. Conveniva senza dubbio confermare l'itinerario di andata, perché il vecchio sentiero è molto disagevole, in quanto ripido e sconnesso. Nella sua metà inferiore il sentiero percorre il centro di un largo vallone senza alberi, che forse è stato disceso qualche inverno fa da una grossa valanga. Finalmente confluiamo nella stradina dell'andata, proprio dove avevamo parcheggiato la macchina.



DISLIVELLO IN SALITA: m 1100
ORE DI CAMMINO: 6
DIFFICOLTA': E

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