mercoledì 28 settembre 2022

Cima Mandriolo



 

SUPERGRUPPO ALPINO:

Gruppo degli Altipiani


Salendo alla Bocchetta Larici


Alle 10 di mercoledì 21 settembre 2022 parcheggiamo le auto presso il rifugio Larici (m 1658) sull'altipiano dei Sette Comuni, a Nord di Asiago. Siamo in dieci, i componenti della comitiva odierna del Gruppo Seniores del Cai di Conegliano, a cui mi onoro di appartenere.
La giornata è assolata, ma fresca e ventosa, col passaggio di ampie nuvole in cielo.
Affrontiamo subito, a sinistra del rifugio (chiuso) e verso Nord, il sentiero Cai n. 825, che risale un pendio abbastanza ripido. Sembra un tipico terreno di pascolo, con ampi spazi erbosi e qualche conifera qua e là. Sotto il sottile strato erboso e terroso, la consistenza però è rocciosa (calcarea). Dopo una ascesa non molto lunga, ma alquanto faticosa, arriviamo alla Bocchetta Larici (m 1876), dalla quale gettiamo lo sguardo sul territorio a Nord dell'Altipiano (Valsugana, Lagorai, ecc.).
Da Bocchetta Larici verso Nord
Alla nostra destra (Est) a breve distanza si eleva la cima omonima (m 2033), che sarebbe alla nostra portata, ma noi ci dirigiamo decisamente in direzione opposta (Ovest) per il sentiero n. 209, che fa parte dell'Alta Via degli Altipiani. 


Porta Manazzo





Attraversato con alcuni saliscendi un bosco di media densità, scorgendo molti funghi che il nostro autoproclamato esperto giudica tossici o tutt'al più eduli, ma degni solo di entrare in qualche piatto misto, arriviamo alla Porta Manazzo (m 1795), un'ampia radura anch'essa aperta verso Nord, come la bocchetta precedente, mentre a Sud, sotto di noi, vediamo la strada sterrata che porta alla malga omonima. Guardando verso Ovest vediamo la nostra meta odierna, o meglio i suoi contrafforti Est, verso i  quali ci dirigiamo col sentiero n. 205.


Cima Mandriolo verso i Lagorai


Adesso il sentiero cambia decisamente fisionomia,    divenendo un po' scosceso e facendoci arrampicare su formazioni rocciose subverticali, che ci portano in breve nel bosco fino al ciglio dell'altipiano, in vista delle sottostanti elevazioni minori che calano in Valsugana.


 

 Il sentiero diviene gradevolmente suborizzontale e attraversa prati inclinati, popolati da rare mucche, orgogliosamente titolari del marchio Asiago, che distinguerà i formaggi prodotti col loro latte. Senza fatica ritorniamo al ciglio dell'altipiano a pochi metri dalla Cima Mandriolo (m 2049), o Manderiolo secondo altre dizioni, il nostro punto di arrivo. Troviamo prima una croce metallica, alzata però alcuni metri sotto la cima più elevata. Allora ci dirigiamo verso quest'ultima, e ci guardiamo ammirati intorno. 

Il panorama è magnifico, nonostante una leggera foschia. A Nord la Valsugana e i Lagorai, già citati. A Nord-Ovest in lontananza le Dolomiti di Brenta e molto più vicini e più in basso i laghi di Levico e di Caldonazzo. Verso meridione l'Altopiano di Asiago, con le sue caratteristiche modeste elevazioni coperte di vegetazione, dove boschi si alternano a pascoli. Unica nota stonata un forte vento che disturba il nostro meritato pasto al sacco, anche perché ogni tanto il sole si nasconde dietro qualche nuvola. Ma l'ambiente è senz'altro remunerativo, molto oltre i meriti della nostra fatica, onestamente non troppo impegnativa quest'oggi.


Da Cima Mandriolo verso Sud-Ovest






Cima Mandriolo





 


Quando ne abbiamo avuto abbastanza del vento, ci avviamo a cominciare la discesa dalla cima. Il percorso d'ora in poi e fino alle macchine è di tutto riposo. Scendiamo per il sentiero della salita fino a poco prima di Porta Manazzo, quando lo abbandoniamo per scendere verso destra (Sud) fino alla vicina strada sterrata prima citata, che passa sopra Malga Manazzo. Imboccata questa strada verso sinistra (Est), è tutta una graduale e rilassante discesa fino a poco sotto il rifugio Larici, al quale saliamo brevemente per recuperare le nostre auto, non prima di aver doverosamente celebrato la nostra bellissima escursione, raccomandabile a quanti vogliano farsi un'idea di questa ricca parte dell'altipiano di Asiago.


I laghi dai pressi della cima



DISLIVELLO IN SALITA: m 480 circa
ORE DI CAMMINO: 4 
DIFFICOLTA': E