sabato 8 maggio 2021

Cima Vallon Scuro

SUPERGRUPPO ALPINO:

Catena Cavallo-Visentin



E' sabato 8 maggio 2021, il clima è fresco per la stagione e ventoso, in cielo transita qualche nuvola, ma il sole la fa da padrone, l'orizzonte è un po' velato. Siamo in quattro e verso le 9.30 parcheggiamo le due auto a quota m 530 circa, sulla strada che da Valmareno va a Praderadego, nei pressi del tornante a sinistra dopo il quale alcune transenne bloccano la strada. Decidiamo di salire a piedi la strada asfaltata e poco dopo troviamo un grosso masso sulla destra, forse precipitato dall'alto, imponendo la chiusura precauzionale (alcuni mesi fa) della strada. In breve arriviamo all'imbocco del sentiero n. 1072 verso Nord (destra) con l'indicazione Forcella Foran. Il primo tratto del sentiero è in moderata salita sulla destra idrografica della Val de Foran, ma attraversiamo poi il fondo valle (che forse è percorso da un corso d'acqua dopo le precipitazioni) e passiamo sull'altro versante. Il sentiero sale più decisamente in un bosco di piccole latifoglie (principalmente carpini, credo), rimanendo però discretamente tracciato, con fondo terroso/roccioso e con uno strato di foglie secche. Notiamo splendide genziane ad una quota insolitamente bassa. La stagione e la giornata incoraggiano molte varietà di uccelli ad esibire le loro virtù canore. Proseguiamo lentamente perché per alcuni di noi è la prima escursione dell'anno. Troviamo due biforcazioni, segnalate con frecce, ma noi manteniamo il sentiero diritto. 

Forcella Foran verso il Col de Moi


Dopo un'ora e mezza l'ascesa si fa molto ripida e poi finalmente sbuchiamo fuori dal bosco, su prati assai scoscesi e raggiungiamo l'agognata Forcella Foran (m 1130). 
Il luogo è ameno e ci offre un bel panorama verso la prativa cima del Col de Moi ad Ovest, facilmente raggiungibile per una cresta obliqua, e verso la valle che abbiamo appena risalito a Sud. Agli altri due punti cardinali c'è un bosco di abete rosso. Questo è un importante incrocio di sentieri. Noi prendiamo il sentiero che punta in salita verso Sud-Est, ai bordi del bosco, lasciando a destra un altro sentiero che si stacca orizzontale in direzione del Bivacco dei Loff. 



Inizio della salita alla Cima Vallon Scuro






Il nostro nuovo viottolo sale deciso lungo la cresta erbosa della Cima Vallon Scuro, di cui vediamo e attraversiamo due vette minori.










Da Cima Vallon Scuro verso Nord



Dopo un po' si vede anche la cima vera e propria, che è la più alta della zona (m 1286), dopo quella del Col de Moi, e che raggiungiamo con gran soddisfazione per il panorama a 360° che ci regala, a Sud verso la pianura, a Ovest verso il monte Cesen, a Nord sulla Val Belluna e a Est in direzione del Col Visentin. Ci sorvola un silenzioso aliante e spieghiamo ad una comitiva di ragazzi giunta prima di noi che è stato sicuramente portato in quota grazie al traino di un aereo.

Cima Vallon Scuro




















Il Crodon del Gevero da Cima Vallon Scuro
Il vento è forte e quindi dopo un po' cominciamo a scendere verso la sella tra la nostra cima e quella del Crodon del Gevero, più bassa (m 1250), ma con un aspetto molto più montuoso, grazie ad alcune pareti verticali stratificate. Si potrebbe salire anche su questa seconda cima, ma l'umore del gruppo è più orientato verso il pranzo e quindi scendiamo ancora per un breve sentiero ben tracciato che ci immette nel sentiero che conduce al Bivacco dei Loff (m 1134), proprio sotto il predetto Crodon. 

Scendendo da Cima Vallon Scuro








Bivacco dei Loff













Qui troviamo alcune persone che si rifocillano davanti al ricovero, aperto, ma incustodito, e le imitiamo prontamente e volentieri, sedendoci su apposite panche. E' preferibile restare al sole, perché il vento porta un'aria più da marzo che da maggio. 


Casera Vallon Scuro
Adeguatamente rinfrancati imbocchiamo il sentiero che porta in quota verso Est, scartando il percorso diretto in senso opposto, sempre in quota. Quest'ultimo ci farebbe ritornare più direttamente alla Forcella Foran, ma lo sconsiglio perché per i miei gusti è un po' esposto e potrebbe non perdonare una scivolata verso il sottostante verticale pendio erboso. In pochi minuti arriviamo invece all'incrocio di sentieri in località Bonboi (m 1100 circa), dove scegliamo il primo sentiero a sinistra (Ovest). col n. 2, che dopo una corta salita si biforca ulteriormente. Andando a sinistra si salirebbe sul Crodon del Gevero dalla parte opposta rispetto alla selletta che abbiamo attraversato prima di pranzo, cioè da Est, e mi riprometto di sperimentarlo alla prima occasione, mentre oggi prendiamo il sentiero di destra che in moderata salita ci porta brevemente alla Casera Vallon Scuro (m 1200) dopo aver attraversato un bosco di abeti rossi, molti dei quali abbattuti anche attraverso il sentiero. La casera, chiusa, ci invita alla sosta, e proviamo a vedere se i nostri cellulari trovano campo, con esiti incerti. 


Forcella Foran






Ripartiamo con una breve salita e poi in discesa verso Sud-Ovest, sempre lungo il sentiero n. 2 e sempre dentro il bosco di abeti rossi in parte caduti. Devo segnalare che l'ultima volta che sono passato da queste parti, sei mesi fa, non ho visto alberi abbattuti, e quindi questi sono stati sradicati più di recente, non certo dalla tempesta Vaia. In poco tempo arriviamo alla Forcella Foran ed affrontiamo l'erta discesa verso la strada di Praderadego. 








Nel bosco in Val de Foran
La fatica è inferiore a quella di salita, ma quelli di noi che non si sono dotati di bastoncini da trekking se ne pentono amaramente, visto come risulterebbero utili adesso per favorire l'equilibrio e ridurre il carico sulle ginocchia. Quando raggiungiamo la strada praticamente il giro è finito, anche se mancano dieci minuti di discesa, sfiorati da macchine che approfittano della rimozione delle transenne che impedivano il transito. 

 

In conclusione un'escursione raccomandabile a chi è disposto a superare qualche pendenza un po' accentuata e faticosa della salita iniziale pur di arrivare su una delle più belle cime, per paesaggio e vedute, delle Prealpi trevigiane. Sempre logici e ben tracciati i sentieri percorsi, con la necessità di scavalcare qualche albero caduto come unica criticità.

















tracciato.gpx
DISLIVELLO IN SALITA: m 900 circa
ORE DI CAMMINO: 4 e 1/2
DIFFICOLTA': E