SUPERGRUPPO ALPINO:
Dolomiti Ampezzane
E' mercoledì 30 settembre 2020, il clima è soleggiato, ma molto fresco, specialmente nei fondovalle in ombra di mattina, con occasionali folate di vento, insistenti nei fondovalle e sulla cima; il cielo è molto limpido. Siamo una ventina, perché - per la seconda volta in questo mese - mi sono aggregato ad un gruppo che effettua da anni regolari escursioni una volta alla settimana. Alle 9 lasciamo le auto nel parcheggio del Centro visitatori del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, situato a quota m 1310 su una stradina che si diparte a sinistra 1 km dopo Fiames lungo la strada Cortina d'Ampezzo-Dobbiaco. Il clima è gelido e soffia un forte vento. Percorriamo un tratto di strada sterrata quasi pianeggiante (segnavia n. 417) che attraversa il Boite su un ponte di legno prendendo decisamente una direzione verso Sud, a fianco del torrente, le cui acque impetuose hanno sfumature turchesi.
Ad un certo punto un sentiero si stacca in salita verso destra (Ovest): è il nostro, con segnavia n. 447, adeguatamente segnalato al bivio. Si tratta dell'attacco della via normale alla nostra meta odierna: la cima del Col Rosà. A tale cima si perviene anche con una ardita via ferrata molto di moda, dedicata ad Ettore Bovero, che parte a quota m 1711 da Passo Posporcora. Noi invece affrontiamo la salita del sentiero n. 447, che parte subito molto ripida, ma almeno ci porta al sole. Ora si suda, e si deve prestare attenzione nell'incedere, visto che la parete che stiamo salendo, per la sua verticalità, rende il percorso un po' esposto. Il sentiero comunque è tracciato molto bene a stretti zig-zag, ed è frequentato praticamente solo da noi.
Dopo un po' il sentiero, senza perdere molto della sua ripidezza, entra in un bosco rado, ma ombroso, con molti larici. Ad un certo punto ci imbattiamo in una paretina di primo grado, ma molto breve (circa 7 metri) e non esposta. La sorpresa è che la parete è stata attrezzata, probabilmente quest'anno, con una solida corda d'acciaio che agevola la salita e rende più sicura la progressione, anche se è piazzata un po' troppo bassa.
Il sentiero prosegue poi con la stessa inclinazione, fino ad uscire dal bosco e a passare nei pressi di una caratteristica formazione rocciosa di forma appuntita, dove probabilmente era stata allestita una postazione bellica.
Ci spostiamo quindi sul versante Nord della montagna (finora eravamo sul versante Est) e ci infiliamo in una densa macchia di mughi. Si può comunque progredire agevolmente, perché non ci sono rami di mughi ad ostacolarci e perché la pendenza diminuisce, seppur leggermente. E in più i mughi impediscono di vedere il vuoto che potrebbe circondarci, al quale qualcuno è piuttosto sensibile.
Ultimi metri |
Dopo due ore e mezza di camminata abbastanza faticosa per i prevalenti tratti ripidi, arriviamo infine alla meritata cima del Col Rosà (m 2166). Il panorama è incantevole, quasi commovente, anche per la nitidezza dell'aria e perché finora non ne avevamo goduto. Le montagne più imponenti che possiamo ammirare sono le vicine Tofane e la Croda Rossa di Ampezzo, ma tutto l'orizzonte a 360° ci offre vedute entusiasmanti. Verso il basso e verso Sud si stende Cortina d'Ampezzo.
Dalla cima verso le Tofane |
Il vento molto forte non ci incoraggia a restare a lungo in vetta, e dopo le foto di rito ed un veloce spuntino cominciamo la discesa, per la stessa via di salita. Vicino alla cima si trova il punto d'arrivo della citata via ferrata Bovero, che superiamo senza farci tentare. Poco dopo l'inizio della discesa, bisogna fare attenzione ad un ometto sulla destra, con riquadro rosso, perché il sentiero sembra scendere dritto, ma sarebbe un errore non spostarsi verso destra. Alla fine, dopo due ore di discesa molto agevolate dai bastoncini da trekking (tranne che nel tratto di paretina di primo grado), arriviamo in fondo valle alle nostre auto.
Inizio della discesa, verso la Croda del Becco |
DISLIVELLO IN SALITA: m 900 circa
ORE DI CAMMINO: 4 e 1/2
DIFFICOLTA': E con frequenti tratti EE e una breve paretina attrezzata di 1° grado
ORE DI CAMMINO: 4 e 1/2
DIFFICOLTA': E con frequenti tratti EE e una breve paretina attrezzata di 1° grado