SUPERGRUPPO ALPINO:
Catena Cavallo-Visentin
E' lunedì 22 giugno 2020, il clima è fresco-estivo, il cielo è limpido dopo la pioggia dei giorni scorsi. Sono solo e verso le 10 parcheggio l'auto a quota m 700 circa, davanti alla trattoria La Pineta (chiusa) al passo San Boldo. La mia meta odierna è il Torresel, una modesta, ma significativa elevazione che fa parte delle cime situate ad Est del passo. La più alta di tali cime è il monte Cimone, dove sono stato due anni fa. In questa relazione userò alcune foto scattate allora, ma, al contrario del Torresel, il Cimone - benché più elevato - è poco remunerativo dal punto di vista panoramico, e secondo me non merita da solo un'escursione.
Imbocco una stradina asfaltata che sale verso Est, raggiungendo subito la strada denominata Caldella, che comincia proprio sul passo e si dirige, con un percorso alquanto sinuoso, fino a Tovena, dove parte l'attuale via di salita per le auto che vogliono valicare il passo San Boldo venendo dal Trevigiano. La Caldella, man mano che sale, è asfaltata all'inizio, poi cementata e infine sterrata, ma sempre ben tracciata senza tratti troppo ripidi. Dopo 40 minuti di cammino, superate le casere Monvecchio, a circa 900 metri di quota, prima di giungere al borgo di Jal, si prende una deviazione a sinistra segnalata da un cartello che indica il monte Cimone. La nostra nuova stradina dopo un po' fa un tornante a sinistra in corrispondenza con lo stacco a destra di un sentiero segnalato con l'indicazione Lama Casere Vanon. Qualche guida suggerisce di salire verso le casere Vanon se si è diretti al Torresel, ma io ritengo preferibile invece seguire il tracciato principale verso il monte Cimone, perché l'altro sentiero , una volta raggiunta la località Vanon in posizione panoramica, si fa più incerto ed è facile smarrirne le tracce, dovendo puntare verso Sud per la linea di massima pendenza finché non si esce dal bosco. Andando verso il Cimone si trova poco dopo una casa a destra, dove inizia un ripido sentiero verso sinistra (Nord) che attraversa un bosco ombroso di alte conifere.
Usciti dal bosco si continua a salire attraversando prati inclinati e passando presso una casera dirupata, fino a quota 1200 circa, dove si trova un bivio, dopo un'ora e mezza di cammino dalla partenza. Qui, se si va a sinistra (Nord) si arriva in breve alla vetta del monte Cimone (m 1281), contrassegnata da un'antiestetica torre metallica che sorregge numerose antenne di ripetitori televisivi e telefonici. Noi invece prendiamo a destra e con una moderata salita sotto un bosco non molto fitto con un percorso di cresta arriviamo sulla Cisa (m 1266).
La cresta prosegue dopo il punto più alto, dove il sentiero fa una nuova biforcazione: se si scende a sinistra si segue il sentiero E7 Portogallo-Romania, che porterebbe al Pian delle Femene e poi al Col Visentin. Procedendo dritti - come faremo noi - si scende gradatamente restando in cresta con la vegetazione che si dirada sempre più mostrando a sinistra la pianura del Trevigiano e a destra la Val Belluna.
In breve si giunge in vista del cocuzzolo che rappresenta la nostra meta odierna: il Torresel (m 1147), che porta anche altri nomi. Alla sua cima si perviene percorrendo una breve rampa appena un po' esposta, ma sufficientemente larga per consentire il transito anche a chi come me soffre di vertigini (o acrofobia). Nel punto più alto sono stati installati un tavolo di legno con due panche e vicino una bandiera italiana metallica, che gira assecondando il vento prevalente ed è visibile da molti punti del fondovalle di Tovena e Soller.
Personalmente, per un piacevole e ben meritato picnic preferirei un più confortevole ed ombroso spiazzo situato sotto due alberi che crescono proprio sulla cresta dove corre il sentiero che arriva qui dalla Cisa, dove il panorama è impagabile. Per il ritorno bisogna percorrere l'itinerario dell'andata, risalendo senza troppa fatica fino alla Cisa. Sulla sinistra si nota un palo con un cartello dove sta scritto TV 1, in corrispondenza con l'inizio di un sentiero che scende verosimilmente a congiungersi (non sappiamo dove) con quello che porta alle casere Vanon. Se si vuole proprio introdurre una variante rispetto al percorso di salita, si può scegliere l'avventura di questa deviazione, altrimenti si può tranquillamente ritornare per il cammino dell'andata, avendo l'accortezza di non trascurare la freccia verso sinistra in coincidenza col bivio superato in salita.
Se si ignora tale deviazione si arriva in breve in moderata salita alla vetta del monte Cimone, dopodiché occorre ritornare sui propri passi fino al bivio. Al punto di partenza si perviene dopo circa 3 ore e mezza complessive di cammino, a cui va aggiunta la salutare sosta per il pasto consumato all'ombra dominando le vallate.
DISLIVELLO IN SALITA: m 650 circa
ORE DI CAMMINO: 3 e 1/2
DIFFICOLTA': T/E