Dolomiti Settentrionali di Zoldo
E' sabato 16 giugno 2018, il clima è ottimo, il cielo è inizialmente sereno e nel corso della giornata si mostra qualche nuvola, del tutto innocua. Avremmo dovuto essere almeno in due, ma ieri mi è stato tirato un bidone, e contrariamente alle mie abitudini e convinzioni ho deciso di partire da solo.
Verso le 9,30 parcheggio l'auto a quota m 1515 circa, a Palafavera, in alta Val di Zoldo, alla partenza del sentiero Cai n. 564, incluso nell'Alta Via n.1, che fino a Malga Pioda (m 1818) è una tranquilla mulattiera, chiusa al traffico automobilistico per ragioni più che altro ecologiche.
A Malga Pioda si prende a sinistra (Ovest) il sentiero 556 che si inerpica sul versante Est del monte Coldai con tornanti prima ampi e poi più stretti e ripidi, finché oltre quota 2000 si passa sul versante Sud del Coldai, molto più verticale nella testata del vallon delle Ziolere, superata però senza problemi dal sentiero, che infine arriva alla stazione a monte della teleferica di servizio in vista del vicino rifugio Sonino al Coldai (m 2132).
Verso Ovest, il sentiero sale in breve alla panoramica forcella Coldai (m 2191) sfiorando un primo nevaietto. Da qui, a Sud-Ovest si ammira subito il lago di Coldai (m 2143), verso il quale mi dirigo.
L'acqua è limpida e riflette le rocce e i nevai circostanti con un piacevole effetto cromatico.
Proseguendo verso Sud dopo il lago per il sentiero 260 si sale leggermente e poi si affronta una piccola conca innevata. I nevai non sono molto inclinati, ma per attraversarli aiutano senz'altro i bastoncini da trekking, che porto sempre con me.
Dopo essere sceso nella conca, risalgo fino ai 2203 metri della piccola forcella Col Negro di Coldai, tra la torre Coldai ed il Col Negro.
E qui pervenuto confermo la decisione che avevo già preso, e cioè di non proseguire fino al Col Rean ed al rifugio Tissi. Si tratterebbe di camminare più di un'ora (di sola andata), salendo per altri 250 metri dopo averne discesi 200. Quindi dovrei arrivare ad un dislivello complessivo di quasi 1300 metri, per il quale non mi sento preparato, oltre a tutto con tratti di salita anche nel ritorno, fino alla forcella Coldai.
Per oggi mi sento soddisfatto, ed inizio il ritorno. La zona si è nel frattempo popolata di gruppetti di escursionisti, che hanno voluto giustamente approfittare di questa bella e non troppo calda giornata, anche perché ci troviamo a quote superiori ai 2000 metri di altitudine. Arrivato al rifugio mi gusto un veloce e sobrio pranzo e poi affronto la discesa, notando com'è scosceso il primo tratto nel vallon delle Ziolere. La restante discesa è tranquilla ed induce alla meditazione, complici la digestione ed il piacevole venticello che mi avvolge. Un'escursione in un ricco paesaggio, resa particolare dalla stagione quasi estiva, ma con ricordi nevosi ancora invernali.
DISLIVELLO IN SALITA: m 830 circa
ORE DI CAMMINO: 5
DIFFICOLTA': T fino a casera Pioda, E il resto, con qualche cautela nell'attraversamento dei nevai
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