SUPERGRUPPO ALPINO:
Alpi Feltrine
E' mercoledì 13 settembre 2017, il clima è fresco, il cielo è inizialmente nuvoloso, ma alle 9 spunta il sole, che si vela però sempre più, per sparire dietro le nuvole alle 14. Al termine dell'escursione (ore 17) le nuvole erano diventate molto scure e minacciose. Siamo in due e verso le 9,30 parcheggiamo l'auto a quota m 650 circa, a poche centinaia di metri dalla diga del lago della Stua, in val Canzoi, a Nord di Cesiomaggiore, paese sito in val Belluna a 13 chilometri da Feltre. Dalla diga parte il sentiero n. 806, che costeggia in piano ad Ovest il lago artificiale formato dalla diga, e poi attraversa il torrente immissario e comincia a salire verso Nord-Est. In breve giungiamo alla diramazione dove imbocchiamo a destra la mulattiera n. 802, diretta ai Piani Eterni. In realtà, più che una mulattiera è una vera e propria stradina, adatta però solo a potenti fuoristrada o a trattori. La salita - sempre dentro il bosco - è molto ripida, seppure regolare, e richiede un discreto allenamento.
A quota m 1400 circa prendiamo sulla sinistra il sentiero del Porzil, che risale il letto di un torrente momentaneamente asciutto, nonostante le forti piogge dei giorni scorsi. L'ascesa non è molto scomoda, tranne un breve tratto iniziale molto scosceso, e ci porta fino a quota m 1740 circa, dove la salita finisce e ci si affaccia improvvisamente sui Piani Eterni.
Questa veduta merita il viaggio e la fatica. Dopo aver faticosamente camminato dentro un bosco che non concede alcun panorama, senza preavviso, se non il diradarsi della vegetazione arborea, ti appare di colpo una conca prativa, piatta e piuttosto estesa, circondata di montagne di aspetto modesto, che però prima non potevi vedere. Sul pianoro pascolano tranquillamente alcune giovani mucche, del tutto indisturbate.
Scendiamo in mezzo a loro fino alla prima casera, che si chiama Brendol (m 1686) ed è disabitata e fiancheggiata da una lunghissima stalla.
Entrambi gli edifici sono stati recentemente restaurati. Nella casera c'è un locale che può ospitare i viandanti come noi, ma oggi è piuttosto freddo. Sarà per questo, o perché il sole si è nel frattempo velato, ma questo luogo non mi ispira quella serenità che si potrebbe pensare. Il fondo di questo pianoro è talmente piatto da far pensare che un tempo qui ci fosse un lago, poi prosciugatosi per motivi non facili da ipotizzare, visto che i bordi sono dappertutto ben più alti del pianoro. Gradito il commento di un geologo (v. commento in calce).
Dopo che il mio compagno ha dato un'occhiata all'altra costruzione del luogo, casera Erera (m 1708), abitata dal casaro, ma che può fungere da ricovero per l'escursionista, prendiamo la via del ritorno, salendo prima al passo Covolada (m 1740), punto più alto della nostra escursione, e poi affrontando una lunga discesa fino a fondovalle per la variante principale del sentiero n. 802, la cui ripidezza è più evidente in discesa che in salita. Qualche attenzione va prestata nei tratti in cui il fondo è stato cementato per evitare l'erosione da parte dell'acqua piovana. Il silenzio che ci ha circondato tutto il giorno, rotto solo dallo scroscio del torrente, caratterizza tutta la val Canzoi, anche dopo che siamo saliti a bordo della nostra macchina.
DISLIVELLO IN SALITA: m 1170
ORE DI CAMMINO: 7
DIFFICOLTA': E+ l'inizio del sentiero del Porzil, E il resto
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